La popolazione romanì è costituita da cinque grandi gruppi, che a loro volta si suddividono in tanti sottogruppi.
- Rom: in Europa, soprattutto nelle regioni balcaniche e in Europa Centro-Orientale.
- Sinti: regioni settentrionali dell’Europa Occidentale, Francia, Italia Settentrionale.
- Kale o Cale: significa “nero”, vari gruppi in Finlandia, Galles, Spagna, Portogallo, Brasile, Algeria, Iraq.
- Manouches: Francia, Italia (Sinti Piemontesi).
- Romanichals o Romaniche: Inghilterra, Nord America, Australia.
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La popolazione romanì è costituita essenzialmente da cinque grandi gruppi principali che a loro volta si distinguono in tanti sottogruppi o comunità con molteplici tradizioni (…). I cinque grandi gruppi: Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals hanno una precisa diffusione geografica in Europa. Ovviamente i sottogruppi o comunità si possono trovare ovunque, a causa delle continue emigrazioni in ogni direzione del mondo. In Europa, oggi, i Rom sono presenti soprattutto nelle regioni balcaniche e nell’Europa Centro-Orientale. Sono presenti, come detto, anche nelle regioni dell’Italia Centro-Meridionale con comunità di antico insediamento. I Sinti (singolare Sinto) hanno nel loro etnonimo il luogo di provenienza: il Sindh, regione a Nord-Ovest dell’India (oggi Pakistan). L’etnonimo Sinto è, perciò, anche un toponimo. I Sinti parlano il romanès o sinto, ricco di imprestiti tedeschi, che è un dialetto della lingua romanì. I Sinti sono diffusi principalmente nelle regioni settentrionali dell’Europa Occidentale, in Francia e in Italia settentrionale (…). Kale o Calè (con o senza accento sono il plurale maschile dei sostantivi singolari Kalo o calo) derivano il loro nome dall’aggettivo della lingua hindi kala che significa “nero”. i Kale definivano neri se stessi per via del colore della pelle in contrasto con le popolazioni occidentali dalla pelle più chiara. Rajko Djuric (1993) fa derivare questo etnonimo da Kalinga, nome di un gruppo etnico indiano o dalla Dea Kalì. Le comunità romanès della Finlandia e del Galles si autodefiniscono Kle, in Spagna Calé e in Portogallo Calaos. In Brasile esistono gruppi romanès che si autodefiniscono come Calaos così come in Iraq e in Africa del Nord (Algeria) si identificano come Kaulja. I Manouches derivano il loro nome dal sanscrito manus che significa “uomo, essere umano”. In molti dialetti della lingua romanì lo stesso termine, che si trova anche nella forma murs, significa anche “marito”. I Manouches si trovano soprattutto in Francia e in Italia hanno una comunità corrispondente: i Sinti Piemontesi (…). I Romanichals o Romaniche (come etnonimo ricorda la definizione di Jan Kochanowski: Romano Chave) sono diffusi principalmente in Inghilterra, ma attraverso le deportazioni sono arrivati in Australia e in Nord America. L’etnonimo deriva da due vocaboli romanès: romanì (aggettivo) e da chals o chels che deriva dal romanès “chavo/chave” che significa “figlio, figli”, ma anche “giovani/giovane”. La traduzione letterale, pertanto, sarebbe: “I figli/giovani Rom”.
Da: Spinelli S., “Rom, genti libere”, Milano, Dalai, 2012, pp. 158-159.
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