Alice Prusicki

Nata a Varasavia in Polonia il 25 giugno 1924, Alice Prusicki crebbe con i suoi genitori, Jan Kirsztein e Maria Strauch, a Bydgoszcz, vicino al confine con la Germania, dove rimasero fino all’invasione tedesca della Polonia nel 1939. Alice perse suo padre alla fine del 1939 in seguito a complicazioni dopo un attacco subito da soldati tedeschi. Quando la madre di Alice morì di cancro nel 1940, Alice andò a vivere a Varsavia con dei parenti. Fu presto rinchiusa nel ghetto di Varsavia stabilito nella città dalle autorità di occupazione. Grazie all’aiuto di un prete cattolico, il prelato Hilchen, Alice riuscì a scappare dal ghetto. Padre Hilchen fornì documenti falsi e organizzò la fuga. Di notte, scavalcando il muro con una scala, Alice si ritrovò nella parte cosiddetta ariana della città. Da quel momento, sotto varie identità, sfuggì alla delazione e alla cattura per il continuo interessamento di padre Hilchen. Alice trovò lavoro ed entrò anche in contatto con la resistenza. Obbligata dai tedeschi a scavare trincee nell’ottobre del 1944, subì la brutalità dei soldati, che segnò per sempre la sua salute. Alice fu liberata a Varsavia dalle forze armate sovietiche nel gennaio 1945.

Dopo la guerra sposò Anatol Prusicki, un soldato dell’armata polacca che aveva combattuto in Italia, e con lui si stabilì a Milano. Ebbero un figlio e quattro nipoti. Alice è deceduta nel gennaio 2009.

L’intervista è stata condotta a Milano il 18 marzo 1998 in italiano. L’intervistatrice è stata Pia Masnini Jarach e il cameraman Emanuele Ruggieri.

 

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