Ester Molho Fubini

Ester insieme alla sua famiglia è rimasta nascosta per più di un anno in una stanzetta ricavata in un angolo del magazzino della fabbrica di famiglia. Qui racconta come questo luogo sia stato scelto e adattato da alcuni fidati operai.

E’ nata a Milano nel 1927 da madre italiana e padre greco dal quale ha ereditato la nazionalità. Di famiglia benestante - il padre era socio con il fratello di una piccola fabbrica di minuterie metalliche situata a Magenta – subisce l’espulsione dalla scuola a causa delle leggi razziali ed è costretta a frequentare prima una scuola cattolica svizzera e poi la scuola ebraica appena costituitasi a Milano. Verso la fine del 1941, a causa dei bombardamenti, insieme alla famiglia deve sfollare a Magenta in un piccolo appartamento attiguo alla fabbrica. Dopo l’8 settembre 1943, grazie all’aiuto degli operai e della direttrice della fabbrica, Ester insieme alla sua famiglia prima troverà rifugio da persone considerate affidabili, poi sarà costretta a nascondersi in un angolo poco utilizzato del magazzino della fabbrica. Saranno gli operai più fidati a costruire un servizio igienico, collocare qualche branda e innalzare un muro divisorio dietro al quale Ester con i suoi famigliari saranno costretti a vivere in silenzio fino all’aprile del ‘45. Una lampadina azionata dalla fabbrica sarà il segnale di eventuali presenze pericolose. Con la liberazione di Magenta, il 25 aprile 1945, Ester tornerà ad una vita normale, riprendendo anche gli studi. Nel 1951 sposerà Franco Fubini a Milano e dal loro matrimonio nasceranno due figli, Giancarlo e Dino. All’epoca dell’intervista, Ester e Franco Fubini hanno anche tre nipoti.

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