Il lavoro
Molti Rom a Milano lavorano nel settore dei bancali. |
"Mi ero registrata presso l'ufficio di collocamento e un giorno mi hanno chiamata per un'opportunità di lavoro: fare le pulizie presso l'ufficio pubblico di igiene e sanità. L'ufficio di collocamento mi ha dato l'indirizzo, ma quando mi sono presentata sul luogo di lavoro mi hanno detto che la posizione era già stata presa. Sono tornata all'ufficio di collocamento per farglielo sapere. Hanno telefonato all'ufficio pubblico di igiene e sanità ed è stato comunicato loro che il posto era ancora libero, ma che non mi volevano in quanto rom" . |
Ci sono numerose difficoltà che condizionano l'inclusione dei Rom nel mercato del lavoro e che risultano nell'esclusione completa di Rom e Sinti in Europa. La discriminazione endemica unita a un livello di istruzione insufficiente annulla apparentemente l'effetto di politiche emergenti sull'impiego rivolte a Rom e Sinti. Nonostante l'impegno positivo in alcuni Paesi, i livelli di disoccupazione tra Rom e Sinti in Europa sono invariabilmente assai superiori a quelli della popolazione non Rom. Da una parte all'altra d'Europa, i Rom faticano a trovare un impiego regolare. Un'indagine dettagliata su 402 uomini e donne rom in età lavorativa. realizzata nel 2006 dall'European Roma Rights Centre in Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia, mostra che solo il 38% aveva un lavoro pagato; quasi i due terzi sostenevano che gli era stato rifiutato il lavoro in quanto Rom (Amnesty International). Secondo la ricerca EU Inclusive (Casa della Carità, 2012), in Italia il tasso di occupazione di Rom e Sinti è del 34,7%. Il 46% dei Rom e Sinti che vive in casa è occupato; la percentuale scende al 24% tra gli insediamenti irregolari. |
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