“Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni?”. (P. Levi, La tregua).
Dicono di loro...
• Italia e Repubblica Ceca hanno la più alta percentuale di ostilità verso i Rom e Sinti in Europa (Fonte: Eurobarometro 2008).
• Il popolo meno gradito Rom e Sinti: per l'81% poco o per nulla simpatici. Giudizi associati agli "zingari": ladri (92%), chiusi (87%), vivono per scelta nei campi a margine delle città (83%), emarginati (65%), con un forte senso di libertà (85%) (Fonte: Ispo, Ministero degli Interni).
• Indagini statistiche sull'antiziganismo in Europa e in Italia.
• I media possono avere un ruolo decisivo nella diffusione di un'immagine scorretta dei Rom e Sinti, riflettendo o generando un'immagine stereotipata. L'associazione tra criminalità e "zingari" diventa in alcuni casi un topos, quasi uno "slogan giornalistico".
• Web e social network: i commenti sugli "zingari" raggiungono espressione razziste che invocano apertamente il Porrajmos.
"Rom, cittadini dell'Italia che verrà: Kemo" (Associazione 21 luglio)
"Rom, cittadini dell'Italia che verrà: Ruzica" (Associazione 21 luglio)
"La persecuzione di rom e sinti in Italia durante il regime fascista rappresenta ancora una di quelle vicende perlopiù ignorate dalla storiografia contemporanea. Inserirne la ricostruzione storica all'interno di "politiche possibili" nel presente, non significa voler inchiodare la realtà odierna a un semplicistico e sterile rimando al passato. L'aspetto significativo di questo processo di narrazione del trascorso sta invece nell'individuare la conservazione di paradigmi di lettura stereotipata del mondo rom in Italia. Tali schemi interpretativi risultano pesantemente distorti dall'immagine dello "zingaro" condivisa a livello di cultura maggioritaria. L'idea di "zingaro" che sopravvive tutt'oggi all'interno della società italiana ha infatti dei profondi legami con il passato ed è praticamente identica a quella che il regime fascista italiano utilizzò per progettare e giustificare la persecuzione su base razziale di un intero gruppo individuato su base etnica. La conservazione di simili schemi di lettura della realtà nel presente, utilizzati anche a livello istituzionale e legislativo, fa sì che per rom e sinti il passaggio a un tempo post-Auschwitz sia ancora da compiere. Il motivo di questo ritardo sta proprio nella mai avviata decostruzione degli stereotipi rafforzati nel periodo dittatoriale in merito agli "zingari". La discriminazione su base razziale ha quindi potuto assumere oggi i panni di un "razzismo democratico" ben difficile da estirpare se non attraverso una lenta e paziente rivoluzione culturale di cui la scuola dovrà essere strumento indispensabile".
(Bravi L., "La 'questione zingari' nell'Italia fascista. La costruzione culturale di una categoria razziale", in Vitale T., "Politiche possibili", Carocci, Roma, 2009, pp. 28-29).
Dai luoghi comuni all'antiziganismo
(La Repubblica, 1 aprile 2011)
• Leggende metropolitane.
• Pratiche discriminatorie.
• Politica: L'antiziganismo può essere sfruttato sul mercato elettorale.
La percezione negativa, o comunque errata, dei Rom e Sinti nasce dall'ignoranza e da luoghi comuni consolidati nell'immaginario delle società maggioritarie.
• La Campagna Dosta!:Dosta! - cioè Basta! in lingua romanes - è la campagna di sensibilizzazione per combattere pregiudizi e stereotipi sui Rom e i Sinti promossa dal Consiglio d'Europa..