Eugenio Gentili Tedeschi

Eugenio prima parla della sua grande amicizia con Primo Levi. Racconta poi i motivi delle sue scelte nell’impegno della lotta partigiana, la sua partecipazione in una formazione militare, la banda Arturo Verraz, che operava in una valle a lui ben nota, la valle di Cogne.

Eugenio Gentili Tedeschi, nasce a Torino nel 1916. Grande amico di Primo Levi, di cui ascolterà per primo il tragico racconto della deportazione, si laurea in architettura e lascia Torino per iniziare una promettente carriera a Milano, entrando nello studio di Giò Ponti. Dopo l’8 settembre si rifugia con i genitori a La Salle, in Valle d’Aosta. Arrestato, è rinchiuso nelle carceri di Aosta dal 13 giugno al 17 luglio 1944 da dove viene liberato. Subito dopo la scarcerazione intraprende la vita partigiana, entrando nella banda Arturo Verraz, nella valle di Cogne, dove nasce una “repubblica” che dura più a lungo di quella assai più nota dell’Ossola. Eugenio si occupa del vettovagliamento e del reperimento delle armi e degli esplosivi. La banda viene sottoposta ad un pesante rastrellamento il 2 novembre del 1944 ed Eugenio, insieme ad alcuni compagni, riesce a fuggire in Francia. Da lì viene mandato in missione a Roma, dove apprende della liberazione di Milano e Torino. Dopo la guerra si mette in proprio come architetto e fra i suoi numerosi lavori si possono citare la riedificazione del Tempio di via Guastalla e il progetto della scuola ebraica di Milano. E’ stato inoltre professore ordinario al Politecnico di Milano.

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